È proprio triste e preoccupante che
una mamma abbia chiesto che la
figlia non incontri nella scuola
l'immagine del Crocifisso e che la
Corte europea le abbia dato ragione.
E' triste perché il Crocifisso è Dio che, facendosi
uomo, ha accettato tutta la condizione
umana fino alle estreme conseguenze,
come quella di essere ucciso a seguito di
una ingiusta sentenza di un tribunale. Cristo
non è soltanto il mio Salvatore, ma il
Salvatore di tutti, l'unico Salvatore dell'uomo.
Nonostante la gloria della sua Resurrezione,
continua a voler accettare la condizione
umana per salvare l'uomo dal di dentro,
senza imporre niente a nessuno, correndo
il rischio di essere addirittura offeso
nella sua immagine censurata in pubblico.
Eppure è il Re dell'universo e la chiara profezia
che lo riguarda si sta lentamente, ma
immancabilmente realizzando: “I suoi nemici
verranno posti sotto i suoi piedi”. Questa
è la nostra fede.
Esponendo il Crocifisso, i cristiani non intendono
assolutamente imporre la loro fede
a nessuno, ma esprimere la più grande
lezione di umanità della religione che la
maggioranza dei cittadini professa. Intendono
dire, a tutti coloro che vengono a contatto
con un paese già evangelizzato, che
un Crocifisso è la più autentica immagine
dell'uomo. Ciascun uomo di ogni tempo e
cultura ammette che la storia è una conti
nua lotta tra il bene e il male, tra l'amore e
l'egoismo. Per cui gli uomini si dividono in
due categorie: crocifissi e crocifissori. Incidentalmente
vorrei ricordare che, nel suo
primo discorso, Papa Benedetto ha precisato:
il mondo lo hanno sempre salvato i
Crocifissi, non i crocifissori. Ma andiamo
avanti. Ogni volta che un uomo è egoista,
crocifigge qualcuno. Ogni uomo che viene
oltraggiato e sopraffatto dall'egoismo di un
altro è un crocifisso. Ecco perché è fondamentale
che il Crocifisso ci segua ovunque,
perché ogni luogo può diventare il calvario
in cui si fa fuori qualche fratello. E' indispensabile
che sia nelle nostre famiglie dove
ci deve ricordare che il luogo dell'amore
può diventare il Calvario per i figli o per il
consorte e che la famiglia è salvata da chi si
lascia crocifiggere perché ama di più. E' importante
che il Crocifisso sia nei tribunali
per ricordare ai giudici non soltanto che “la
legge è uguale per tutti” ma che fu proprio
un tribunale a condannare a morte un Innocente
che era il Figlio di Dio. E ricordare
anche che, se i magistrati non lavorano seriamente
e velocemente, ci sono in carcere
dei Crocifissi in attesa di sentenza . Pare che
il sessanta per cento dei carcerati sia in attesa
di giudizio, quindi in carcere senza essere
dichiarato colpevole.
Quel Crocifisso appeso nei tribunali, capisco
che disturba, grida. E' fondamentale
che sia in tutti i pubblici uffici a ricordare che
con la burocrazia si può lasciare tanta gente
senza lavoro e ritardare alla storia il suo
corso crocifiggendo tanta gente nelle sterminate
attese che le pratiche si sblocchino.
Posso assicurare che, tolte pochissime eccezioni,
su tutti i comodini dei letti di ospedale
c'è la corona del Rosario, l'immagine
della Madonna o dei santi e in ogni corridoio
una statua della Madonna carica di ex
votoper dire che l'ultimo avvocato della vita
è il Signore.
A questo punto credo sia indispensabile
che nelle nostre scuole non manchi il libro
di testo fondamentale che è il Crocifisso.
Serve per spiegare ai bambini che i cristiani
hanno raggiunto questa verità sull'uomo:
tutte le volte che non si accetta l'uomo
perché è di un altro colore lo si mette in
croce. Tutte le volte che non si aiuta un fratello
o lo si esclude perché meno abbiente,
o addirittura portatore di handicap, lo si
mette in croce e chi lo mette in Croce è un
crocifissore. Credo che in testa a tanti cortei
in cui si rivendicano giusti diritti potrebbe
essere portato il Crocifisso. Ovviamente
il Crocifisso, non la croce soltanto,
perché senza il Cristo non avrebbe significato,
anzi potrebbe essere segno di barbarie
e di crudeltà come per la croce uncinata.
Ho paura di una società che immagina l'uomo
diverso dal Crocifisso. E' Dio stesso che
ha voluto fosse un romano a proclamarlo:
“Ecco l'uomo”. Una società che esclude il
Crocifisso non ha capito la dimensione più
profonda dell'umanità che è quella del dolore
e della sofferenza procurata vicendevolmente
dagli uomini.
Giuseppe Mani
Tratto da "il Portico", anno VI n. 42
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