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Un evento di cui dobbiamo parlare.
Il cinque ottobre si riunisce a
Roma, per un mese, il Sinodo dei
vescovi sul tema “La Parola di
Dio nella vita e nella missione della Chiesa”.
E' un fatto di straordinaria importanza
perché tocca il cuore della nostra
fede. La fede infatti è cominciata quando
Dio si rivolse ad Abramo e gli chiese di
seguirlo. Ed ha raggiunto la sua pienezza
quando Gabriele apparve a quella ragazza
ebrea e le disse che sarebbe diventata
Madre di Dio. Di quel Dio di cui gli ebrei
non osavano neppure pronunciare il nome.
Da quel momento noi viviamo di
questo. Noi lo ascoltiamo perché prima di
questo evento nessuno avrebbe potuto
ascoltare un altro, guardare un altro come
si guarda Lui. È Dio diventato uomo. Dio
ha parlato agli uomini.
Questa Parola è il modo con cui Dio viene
incontro ai suoi figli per cui la Bibbia
non deve essere concepita come un insieme
di insegnamenti ma, come dice la
“Dei Verbum”, si tratta di una comunicazione
di amore e di vita. La fede cristiana
non è un insieme di dottrine ma deve essere
capita anzitutto come adesione ad
una persona, adesione alla persona di
Cristo e attraverso di Lui a Dio Padre. Credere
è una relazione forte con Cristo che
comunica una potenza di vita. “Vivo nella
fede del Figlio di Dio - diceva S.Paolo -
che mi ha amato e ha dato se stesso per
me”.
Cos'è la Parola di Dio? Non è la sola scrittura,
come dicono i protestanti: è la Scrittura
Sacra che viene presentata nella corrente
di vita della Tradizione. Il Concilio
ha precisato inoltre che la Scrittura Sacra
è la Parola di Dio ispirata. Mentre nella<
tradizione si comunica tutto ciò che la
Chiesa crede, tutto ciò che la Chiesa vive.
Il Concilio ha insistito sulla necessità dell’
unione tra Tradizione e Scrittura per
avere la Parola di Dio viva. Di per sé il testo
della Bibbia è un documento antico,
che si potrebbe dire morto, ma diventa vivo
se portato dalla corrente di vita della
Tradizione. Su questo tema ci sono sempre
problemi aperti nella Chiesa ed è per
questo che viene fatto un Sinodo sull'argomento.
Son certo che nel Sinodo parleranno
anche dell'opera del Papa “Gesù
di Nazaret “ che propone una sintesi perfetta
tra Sacra Scrittura e tradizione. Un
esempio per tutti si ha quando il Papa,
commentando il discorso della montagna,
dice che la vita dei santi è una forma
di esegesi per capire il messaggio evangelico.
Seguirò attentamente i lavori del
Sinodo e spero di tenervi informati sulle
cose più interessanti.
Sempre sul tema della Parola di Dio vorrei
ricordare che quest'anno è l'anno Paolino,
quindi il tempo per approfondire la
dottrina di S. Paolo leggendo e studiando
attentamente le sue lettere. Ho proposto
alla Diocesi di convogliare tutta l'attenzione
su S. Paolo e fare del suo insegnamento
il messaggio fondamentale per
ogni tipo di formazione a tutti i livelli. Per
questo ogni secondo mercoledì del mese,
a cominciare da ottobre, nell'auditorium
del Seminario in via Cogoni, un esperto in
materia, don Nazzareno Marconi, terrà
una lezione in cui proporrà il lavoro per
tutto il mese.
A quest'incontro sono invitati tutti i
membri delle associazioni, dei movimenti,
i ministri istituiti, i diaconi permanenti,
i catechisti, i docenti di religione,
le suore, e tutti coloro che desiderano
una formazione solida sui testi paolini. Il
giorno seguente lo stesso don Marconi
terrà il ritiro mensile ai sacerdoti e proporrà
il modo con cui potranno offrire ai
propri parrocchiani una lettura spirituale
delle lettere paoline.
La Chiesa quest'anno orienta la nostra
attenzione sulla Parola di Dio ed è un'occasione
che non possiamo perdere, anzi
sarà il momento buono per nutrirci di cibo
solido e di offrirlo anche agli altri.
Sempre in chiave paolina, il ventotto e
ventinove aprile, faremo un pellegrinaggio
a Roma per restituire la visita al Papa
e per pregare sulla tomba di S. Paolo mentre
nella prima quindicina di luglio faremo
il pellegrinaggio sui luoghi di S. Paolo.
Inutile dire che mercoledì prossimo
attendo tutti gli amici de Il Portico per
cominciare insieme l'itinerario paolino.
Giuseppe Mani
Tratto da "il Portico", anno V n. 36, "La Parola e le parole " |
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