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Orari e celebrazioni |
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ore 7:45 - 17:30
ore 18:00
Mattino ore 8:30 - 10:00
Vespertina ore
18:00 |
ore 7:45 - 18:30
ore 19:00
Mattino ore 8:30 - 10:00
Vespertina ore
19:00
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24ª DEL TEMPO ORDINARIO
Es 32,7-11.13-14; Sal 50 (51); 1 Tm 1,12-17; Lc 15,1-32 Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte. R Ricordati di me, Signore, nel tuo amore. |
15
DOMENICA
LO 4ª set |
8:30 Madonna della Mercede
10:00 Antonino e Giovanna
19:00 Gadaletto Nando
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Ss. Cornelio e Cipriano (m)
1 Tm 2,1-8; Sal 27 (28); Lc 7,1-10
Neanche in Israele ho trovato una fede così grande.
R Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia supplica. |
16
LUNEDÌ
LO 1ª set |
7:45
18:30 Vincis Natalina - Pitzalis Slavatore
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S. Roberto Bellarmino (mf)
1 Tm 3,1-13; Sal 100 (101); Lc 7,11-17
Ragazzo, dico a te, alzati!
R Camminerò con cuore innocente. Opp. Dona al tuo servo, Signore, integrità di cuore. |
17
MARTEDÌ
LO 4ª set |
7:45
18:30 Titina e Giovanni
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1 Tm 3,14-16; Sal 110 (111); Lc 7,31-35
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
R Grandi sono le opere del Signore. |
18
MERCOLEDÌ
LO 4ª set |
7:45
8:30 - 12:00 ADORAZIONE
17:30 - 18:30 ADORAZIONE
18:30 Ebau Remigio
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S. Gennaro (mf)
1 Tm 4,12-16; Sal 110 (111); Lc 7,36-50
Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto
amato. R Grandi sono le opere del Signore. |
19
GIOVEDÌ
LO 4ª set |
7:45
18:30 Barcella Santo (1° anniversario)
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Ss. Andrea Kim Taegŏn, Paolo Chŏng Hasang e compagni (m) 1 Tm 6,2c-12; Sal 48 (49); Lc 8,1-3 C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni. R Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. |
20
VENERDÌ
LO 4ª set |
7:45 Francesco e Modesta
18:30 Perra Ignazio
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S. Matteo, evangelista (f)
Ef 4,1-7.11-13; Sal 18 (19); Mt 9,9-13
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
R Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. |
21
SABATO
LO Lo Prop |
7:45 Santonocito Angela
19:00 Palla Giovanni - Vincis Regina
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25ª DEL TEMPO ORDINARIO
Am 8,4-7; Sal 112 (113); 1 Tm 2,1-8; Lc 16,1-13
Non potete servire Dio e la ricchezza.
R Benedetto il Signore che rialza il povero. |
22
DOMENICA
LO 1ª set |
8:30 Pisano Gaetano
19:00 Iuri e Angelo
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Martedi ore 19:00: Riunione catechiste
Mercoledì: Adorazione e confessioni
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E così sei Tu che preghi noi.
Non ci avevamo mai pensato,
così abituati a pregare Te,
a bussare alla tua porta,
a implorare i tuoi miracoli,
a chiederti lumi per comprendere la vita.
Invece la preghiera
è prima di tutto ascolto
della tua voce amorevole
che tiene così tanto alla nostra vita
da supplicarci di cambiare.
Sei Tu che preghi noi
quando siamo disallineati con noi stessi,
quando ci accorgiamo delle nostre incoerenze,
quando ci adagiamo sui nostri vizi,
quando smarriamo la speranza nel futuro
che hai sognato per noi.
Sei Tu che preghi noi
quando non ci accorgiamo della richiesta del fratello,
esplicita o implicita, sottovoce o urlata, gentile o insolente,
quando non abbiamo la fantasia e il coraggio di aiutarlo,
quando ricacciamo nel dimenticatoio quelle immagini
che hanno colpito la sensibilità che ci rimane.
Sei Tu che preghi noi
quando non vogliamo riconciliarci
con amici e nemici,
con chi ci stima e con chi ci detesta,
con chi è distante anni luce dalle nostre opinioni
e con chi è ferito dalle nostre convinzioni.
Sei Tu che preghi noi
ogni momento, incessantemente,
per tutto il nostro cammino terreno,
convinto che possiamo essere migliori,
convinto che il tuo Soffio vitale è per noi,
convinto che non ci sia altro modo
per esistere e per amare…
e che questo sia l’unico modo per insegnarcelo.
I peccatori non sono uomini persi, ma smarriti. I farisei e gli scribi si scandalizzano dell’accoglienza che riserva loro Gesù. Ma Egli ribadisce il desiderio del Padre di ritrovarli tutti, e la gioia immensa di averne recuperato anche solo uno: in quel momento è il più prezioso perché ogni persona è unica!
Se questo è il volto del Padre, il Figlio non potrà fare diversamente. Anzi, tutti i figli di Dio, se vogliono essere coerenti, dovranno imparare la stessa misericordia. È la dolcezza del cuore che sa compatire, la capacità di comprendere i sentimenti altrui, la magnanimità di chi riconosce i propri limiti, anche se apparentemente meno gravi.
Il perdono che promettiamo nel Padre nostro (“Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”) non è sicuramente facile. Ma, se ci arriviamo, avremo fatto un gesto degno di Dio.
È successo a Milano. L. P. camminava col marito per la strada. Su di lei piombarono due uomini in motorino. Uno afferrò la sua borsa, che lei non mollò, trascinandola finché non batté il capo sul marciapiede. Morì dopo sei giorni di coma. L’autore del gesto fu condannato a 10 anni di reclusione. Prima della sentenza aveva scritto al marito della vittima: “Spero che lei mi dia la possibilità di scusarmi, anche se ciò che ho fatto non le potrà mai restituire ciò che le ho tolto. Mi creda, quella sera se mi fossi accorto che sua moglie era caduta mi sarei fermato per prestarle soccorso. Mi spiace per ciò che ho fatto e adesso è giusto che paghi per i miei errori”, concludeva. Il vedovo gli rispose: “Sappia che non la odio, né la maledico, ma non potrò mai perdonarla: lei mi ha tolto l’unica ragione di vita rimastami”. Quando si sono incrociati in tribunale, l’anziano vedovo però, in un momento di compassione, ha abbracciato il ragazzo che piangeva.
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