logo
  
 
 
 
p

 

 

 


 
 
Suor Veronica: missionaria in Congo da 20 anni.

 

Vengo dalla Repubblica Democratica del Congo dove sono missionaria da 20 anni e opero con le mie consorelle in un centro nutrizionale che accoglie duecento malnutriti che ricevono il cibo e le medicine gratuitamente. Opero inoltre in una casa famiglia che ospita venti bambini. La nostra casa è nata come una casa di accoglienza perché è situata a 50 metri dall’aeroporto. Il Congo è un paese grande sei volte l’Italia ma non c’è viabilità. Allora per spostarsi da una regione all’altra in un paese così grande ci vuole l’aereo, chi lo può fare prende l’aereo e va in un’altra regione. Quindi la nostra casa è nata come casa di accoglienza per suore di passaggio e oltre a quest’opera da sempre assiste i prigionieri, i poveri e i malati che non hanno possibilità dando loro le medicine gratuitamente.

Il centro nutrizionale è nato immediatamente dopo la guerra, perché nel Congo ci sono stati alcuni anni di guerra, di quelle famose guerre sconosciute perché nessuno ne parla ma che ha fatto 3 milioni di morti.Quindi potete immaginare quale distruzione e quale miseria ha lasciato. Abbiamo costruito subito con aiuti ricevuti da persone generose che vivono in Italia il centro per accogliere questi bambini. Dopo questo centro abbiamo ricevuto tanti altri ospiti e abbiamo fatto la casa famiglia. Le stanze che erano destinate per accogliere le suore di passaggio si sono riempite di neonati buttati dai genitori. Davanti a voi che siete tutti adulti, posso dire da genitori che sono poveri ma sono anche criminali perchè la povertà non può mai spingere un genitore a buttare i propri figli.
Quest’opera non era prevista si è fatta da sola perché i segni dei tempi l’hanno voluta. Nessuno ha cercato quei bambini nessuno li conosceva, ce li hanno portati le autorità. Non sono tutti orfani, sono bambini buttati dai genitori. Ci sono anche bambini orfani che hanno perso i genitori durante la guerra, ma i più numerosi sono i bambini buttati.Tutto questo accade a Gemena dove io lavoro, che una città di 350 mila abitanti nella regione dell’equatore nel nord della Repubblica Democratica del Congo.
I bambini di cui vi ho parlato sono venti adesso e occupano la parte della casa che era destinata per le suore di passaggio. Ci sono scontenti perché non possiamo più accogliere le suore, non abbiamo più posto.

 

Le strutture non sono sufficienti ad accogliere altri bambini e non sono adatte alle loro esigenze; inoltre il loro numero è destinato ad aumentare. Per dirla in breve io sono venuta qui per dirvi che questi ospiti sono ospiti d’onore in casa nostra ma hanno bisogno di una casa tutta per loro dove possano vivere e crescere fiduciosi in un futuro migliore. Io sono qui e vi tendo una mano per dare quando potete perché si possa costruire questa casa in modo da curare le loro profonde ferite offrendo sicurezza.
Il preventivo di spesa è 120 mila euro perché è un posto pieno di termiti, le quali in men che non si dica possono distruggere una casa costruita in mattoni, e quindi questa casa deve essere costruita in materiale durevole perché non venga distrutta.A ciascuno di voi è richiesta una collaborazione secondo le proprie possibilità, non sono venuta qui per andarmene con 120 mila euro, sono venuta qui perché voi possiate avere pietà di questi bambini e fargli un piccolo pensiero per un grande progetto. Ringrazio tutti in particolare ringrazio Don Ignazio che mi ha permesso di incontrarvi e di poter parlare con voi, sono certa che nessuno si tirerà indietro. Grazie perché so di poter contare su di voi. Grazie anche a nome dei bambini, i beneficiati sono loro. Noi potremmo costruire la casa ma non è merito nostro, la costruiamo insieme a voi, quindi tutti noi possiamo costruire questa casa. Vi assicuro anche il ricordo nella preghiera, il mio ricordo e quello dei bambini, i bambini non vanno mai a letto senza pregare per i loro benefattori. Se voi continuate un vero cammino di fede la vostra testimonianza sarà un fuoco luminoso che illumina e riscalda le gente che abita là. Anche se siamo lontani noi sentiremo il vostro sostegno, il vostro aiuto perché la missione si può vivere in ogni situazione di vita, voi siete qui, noi siamo lì però stiamo lavorando insieme. Ringrazio Don Ignazio, io non lo conoscevo l’ho visto la prima volta stasera eppure lui mi ha concesso di fare questa giornata missionaria e quindi devo ringraziarlo di cuore insieme a tutti voi che certamente risponderete a questo appello. Prima di finire vorrei invitarvi a pregare per tanti bambini rifiutati dai genitori, sono migliaia e migliaia, in tante grandi città del mondo nella capitale del paese dove lavoro io ce ne sono 10mila, 10 mila ragazzi che vivono sulla strada, che muoiono di stenti,  che vivono rubacchiando, cercano di sopravvivere.  A Gemena ci sono 3500 tra orfani e bambini d strada, questi che abbiamo accolto noi erano destinati  a morire o a crescere per strada. Chiediamo al Signore che susciti persone generose, che aprano il cuore e abbiano le forze per accoglierli e per testimoniare l’infinita tenerezza di Dio Padre che li ama teneramente. Il Signore considera fatto a sè tutto  quello che facciamo per il più piccolo di questi bambini.. Il Signore benedica voi e le vostre famiglie.

Suor Veronica